Il suo fondatore, Francesco Mereu, aveva lasciato la Sardegna per frequentare la Scuola d’Arte e Mestieri a Milano, dove si diplomò a pieni voti come orologiaio; non possedeva nulla, se non la sua grande creatività e capacità imprenditoriale che gli permisero di raggiungere il successo.
 

Nel 1960, all’età di 26 anni, Francesco decise di mettersi in proprio, a riparare orologi ed oggetti antichi di svariato genere; in Via Solferino, nel quartiere di Brera, si era liberato un negozietto dove aprì una piccola bottega.

Francesco Mereu Meru Gioielli

“L’affitto di via Solferino costava 20 mila lire ogni 2 mesi” racconta Francesco. “Non avevo il tavolo da lavoro, così andai in Piazza del Carmine da un rigattiere che mi vendette un tavolo di marmo per 3 mila lire, e una sedia per 200 lire. Mi portò il tutto in via Solferino con un triciclo a pedale. Misi una lampadina nel centro del tetto in modo che scendesse davanti vicino al tavolo, poiché non possedevo una lampada da tavolo. Questo negozietto era piccolo ma grande abbastanza x quello che serviva a me. Avevo tutti i ferri giusti x poter fare il mio lavoro”

 

La Palazzi Editori aveva un mensile che si chiamava Bellezza, che realizzò un servizio fotografico degli oggetti venduti nella piccola bottega; l’articolo pubblicato chiamava Francesco “il Merù” perché il custode del condominio di Via Solferino, essendo milanese doc, non sapeva pronunciare il dittongo finale del cognome Mereu, e pronunciava Merù.

La cosa era molto buffa, gli amici ridevano. Tuttavia “Merù” era un nome originale; così Francesco andò all’ufficio brevetti e marchi a depositarlo e mise la targa fuori dal negozio.

Egli aveva già ottenuto la licenza di venditore d’oro, ma all’epoca la sua attività principale restava quella di orologeria di alta precisione. Tuttavia, poichè i clienti cominciavano a domandare anche delle pietre preziose, Francesco si iscrivette a un corso serale di gemmologia. Col tempo Francesco cominciò a dedicarsi sempre più all’oro e ai materiali preziosi e semipreziosi che venivano mescolati con materiali poveri per dar vita a creazioni originali.

Il negozio di via Solferino iniziò ad essere allestito con vetrine esterne e vetrinette interne.

Merù acquista sempre più notorietà e attira l’attenzione della stampa di moda. Le creazioni cominciano ad apparire sulle riviste di moda (Grazia, Gioia, Anna Bella, Anna, Amica). Nel corso degli anni ’80 ci fu la vera e propria esplosione della fama di Merù a Milano, “perché vendevamo queste cose originali e assurde che nessuno aveva” dice Francesco. Merù diventa un marchio-insegna di grande successo a livello locale. Nel periodo natalizio c’è la fila fuori dal piccolo negozio di Via Solferino.

 

 

Oggi il grande inventore imprenditore e creativo Francesco non è più con noi; rimangono però le sue creazioni e il suo stile inconfondibile. A continuare a far parlare di Merù ora ci pensano i due figli di Francesco, che uniscono le nuove collezioni ad un continuo recupero del patrimonio storico di Merù. Vintage e moderno si fondono, la storia di Merù continua.